Le Chiese e i Monumenti 

 

La chiesa di S. Anastasia

La chiesa di Santa Anastasia è nominata tra i possessi della diocesi reatina, elencati nella Bolla papale di Anastasio IV del 1153 e riconfermata in quella di Lucio III del 1182.  Era la chiesa curata del villaggio incastellato di Collis Ficàtum ed era situata sulla strada che collegava il castello al borgo. Nel 1231 questa chiesa e il monastero di San Giovanni in  Leopardis dipendevano dall’abbazia di Ferentillo.

Quando San Giovanni in Leopardis cadde in rovina, il portale della facciata superiore e alcuni elementi decorativi, come ad esempio il rosone, furono riutilizzati per il restauro settecentesco della facciata della chiesa titolata  a Santa Caterina di Collefegato (che si trovava in un luogo lontano dal centro abitato di Borgocollefegato, sulla strada che portava a Collorso). Nello stesso periodo la chiesa di Santa Caterina fu rititolata a Santa Anastasia, e viceversa, quella di Santa Anastasia prese il nome di Santa Caterina. Non è del tutto sbagliato affermare che la chiesa di Santa Anastasia è tra le più recenti di Borgorose, visto che, a causa di una nuova titolatura avvenuta nel XIX secolo, risulta essere meno antica di quanto non si riscontri dalle fonti. La chiesa parrocchiale di S. Anastasia, già S. Caterina, esistente dal 1745, come si può leggere nella lapide posta sull’ingresso, fu costruita su resti di mura formate da enormi blocchi di pietra e di cui è stata recentemente riportata alla luce la cripta. All’interno della chiesa sono custoditi dipinti dei secoli XVI e XVII e, fino a qualche decennio fa, vi era custodita una  stupenda croce processionale in argento dorato del XIV secolo, che attualmente si trova presso il museo diocesano di Rieti (dopo essere stata rubata e ritrovata a Glasgow). La facciata, recentemente restaurata, è abbellita dal rosone e dal portale proveniente dalla chiesa romanica di San Giovanni in Leopardis. Il rosone è costituito da una vera e propria ruota di tozzi pilastrini in cui è inclusa una seconda ruota stellata; il portale invece è delimitato da due paraste scanalate, sormontate da due capitelli decorati da foglie stilizzate, e da un architrave, all'estremità del quale sono visibili i bassorilievi raffiguranti un vescovo e un Santo con un libro in mano (forse S. Giovanni). Sopra il portale, in un'iscrizione, è indicato l'anno in cui, probabilmente, terminarono i lavori di ristrutturazione: "Sacros Later Eccles/ Liborius Abbas Mosca/ Posuit Anno D. 1745".

 

 San Giovanni in Leopardis

La Cripta di S. Giovanni in Leopardis, ubicata su una collina poco a sud di Borgorose, è quanto rimasto intatto di un importante complesso monastico benedettino del  Cicolano, menzionato, per la prima volta nella Bolla papale di Anastasio IV del 21 gennaio 1153, e costruito su un antico tempio pagano dedicato alla dea Diana nel V secolo a.C., probabilmente frequentato fino alla seconda metà del IV secolo. Il monastero fu eretto usando, come struttura di partenza, le mura dell’edificio pagano. Chiesa romanica, a croce latina, di perimetro 21x9. Attualmente, della struttura della chiesa restano solamente due muri e, dalla forma esterna della cripta, si può dedurre che la chiesa fosse dotata anche di un’abside semicircolare e che la cripta si trovasse al di sotto dell’altare.  Il culto di San Giovanni, o San Leopardo, ha origini antiche: esso risale, infatti, alle prime comunità cristiane della zona.  Dopo il terribile terremoto del 990, i monaci benedettini di Montecassino fecero ricostruire tutto ciò che era stato distrutto dal sisma dai maestri di Valva. Furono proprio loro i probabili autori della Cripta di S. Giovanni in Leopardis. Nel 1231 la chiesa dipendeva dall’abbazia di S.Pietro di Ferentillo. Nel 1398 era ritenuta una tra le chiese più importanti della diocesi reatina ed esercitava la sua giurisdizione su tutte le chiese e le cappelle presenti nei territori di Collefegato e Poggiovalle. Infine passò sotto il controllo di S.Giovanni in Laterano, che nominava l’abate. Nonostante nel 1651 il vescovo di Rieti ordinò che vi si celebrasse messa regolarmente, ciò non potè evitare l’abbandono della struttura e la conseguente rovina dell’edificio. La chiesa di S. Giovanni in Leopardis fu, infatti, abbandonata per la nuova e più comoda chiesa di S. Caterina a Borgocollefegato, luogo ove sin dal XV sec. andava scendendo, lungo la carrareccia che da Rieti portava al regno di Napoli, la popolazione del castello. Santa Caterina, già esistente nel 1561 prese allora il titolo, che conserva tuttora, di S.Anastasia. Proprio per questo motivo, nel 1745, la chiesa di S. Anastasia fu abbellita con il portale ed il rosone sottratti alla chiesa di S. Giovanni, che fu ulteriormente danneggiata da cattivi restauri e atti di vandalismo. Attualmente ciò che rimane dell'antica chiesa di S. Giovanni in Leopardis è soltanto la Cripta, che nonostante il degrado può essere considerata parte di uno dei più interessanti santuari italico-romani. Essa è a pianta basilicale con un abside semicircolare situato sul lato lungo con orientamento a nord-ovest. La pianta è costituita da tre navate con le volte a crociera, illuminata da strette monofore e le otto colonne che sostengono le volte hanno otto capitelli variamente decorati, fitomorfi, soprattutto foglie di acanto stilizzate con elementi stellari, zoomorfi ed antropomorfi. Nel 1981 fu restaurata dal Comune di Borgorose, ma pochi anni dopo, nel 1984, la Cripta subì un gravissimo ed irreparabile danno: ignoti, approfittando del pubblico disinteresse, spezzarono cinque colonne che sostenevano altrettanti capitelli, rubandoli e provocando così il crollo di parte delle volte e la rovina della struttura.

Chiesa di S. Antonio

Eretta probabilmente intorno alla metà del XIII secolo, dopo la diffusione dell'Ordine dei Cavalieri Templari, la piccola chiesa  è ad aula unica e purtroppo priva del tetto. L'Ordine dei Templari fu istituito a Gerusalemme nel 1119 dal nobile francese Ugo di Payns, che insieme ad altri nove compagni, dopo aver dato i voti, costituì una comunità che, per donazione di Baldovino II, ebbe come propria residenza una parte del palazzo reale identificato dai crociati come il tempio di Salomone, da qui il nome di Templari. Attualmente l'antica chiesa di S. Antonio è affiancata da una cappella costruita successivamente e da poco restaurata. L'assenza di copertura ha causato il deterioramento degli affreschi che si trovano all'interno del vano. E' ancora parzialmente leggibile l'affresco presente sulla parete sinistra che rappresenta un santo guerriero, San Giorgio, che uccide il drago, inoltre ai lati sono presenti due figure di Santi. Sull'altare c'è una statua di un Santo guerriero in posizione ieratica, probabilmente protettore dell'Ordine Templare, purtroppo priva di testa e mani. La facciata è semplice, a capanna e il portale d'ingresso è architravato.

 

Chiesa di Santa Caterina

E' una piccola chiesa ad aula unica che si affaccia sulla vecchia piazza di Borgorose, dove si trova l'edificio delle vecchie carceri. Essa presenta una semplice facciata a capanna. Purtroppo questa chiesetta è stata più volte vittima di atti di vandalismo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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